È Il suicidio di Israele (Laterza) di Anna Foa l’opera che inaugura l’albo d’oro del neonato Premio Strega Saggistica. Con 22 voti su 55 espressi dalla giuria, il libro della storica romana ha prevalso su altri quattro titoli selezionati dal comitato scientifico. La proclamazione è avvenuta nel corso del Taobuk – Taormina Worldwide E book Pageant, nel contesto di una serata condotta da Eva Giovannini, alla presenza dei vertici delle istituzioni promotrici e dei accomplice della manifestazione.

Il premio, nato dalla collaborazione tra la Fondazione Maria e Goffredo Bellonci, Strega Alberti Benevento e Taobuk, con il supporto di BPER Banca, FUIS, Gabinetto Vieusseux e Casa dell’Architettura, si propone di dare visibilità e riconoscimento alla saggistica come strumento di lettura critica del presente. Una finalità dichiarata anche nella nota ufficiale, che sottolinea come il genere saggistico contribuisca “a mantenere il libro al centro del discorso culturale”, specie in un’epoca segnata da tensioni internazionali, crisi ambientali e instabilità geopolitiche.

La giuria, composta da cinquantacinque membri appartenenti al mondo accademico, scientifico e giornalistico, ha premiato un testo che affronta in modo diretto e articolato la crisi politica e morale di Israele, alla luce dell’attacco del 7 ottobre 2023 e della successiva guerra nella Striscia di Gaza.

Il libro e le sue tesi

Nel suo Il suicidio di Israele, Anna Foa propone una riflessione storica e politica che mette in discussione le fondamenta ideologiche dell’attuale assetto israeliano. “Israele stava già attraversando un periodo di crisi drammatica prima del criminale attacco del 7 ottobre”, scrive Foa. Il suo è un punto di vista che si colloca al crocevia tra l’analisi storica e la responsabilità civile, tra la memoria dell’Olocausto e la realtà del presente.

Nel libro, Foa parla esplicitamente di “un suicidio” in atto da parte dello Stato di Israele, guidato da un governo che, secondo lei, ha tradito l’ideale originario del sionismo come progetto di autodeterminazione nazionale e modernità. L’autrice sottolinea che “se le armi smetteranno di sparare, dovremo rivedere molti dei nostri schemi interpretativi, ripensare il nostro rapporto con la nostra storia”. Una riflessione rivolta soprattutto agli ebrei della diaspora, a cui Foa chiede di “prendere posizione” in un momento che richiede “una scelta netta: cessare il massacro, garantire l’esistenza e la sicurezza di Israele e contemporaneamente i diritti dei palestinesi”.

La storica esamina con attenzione i concetti di antisemitismo e antisionismo, distinguendoli alla luce del contesto attuale. Ricorda come l’antisemitismo sia tornato a manifestarsi già dagli anni Ottanta, e come dopo il 7 ottobre abbia assunto nuove forme, alimentate anche dalle immagini provenienti da Gaza. “Limitarci a denunciarli come antisemiti o ricordare che l’insegnamento della Shoah è un monito per tutti i genocidi, perché questo non debba più succedere a nessuno, non ai soli ebrei?”, si chiede Foa.

Una rilettura della storia

Il suicidio di Israele propone anche una rilettura dei passaggi chiave della storia israeliana: dalla risoluzione ONU del 1947 alla proclamazione dello Stato di Israele nel 1948, dalla Nakba alle guerre del 1967 e del 1973, fino alla progressiva espansione territoriale e all’insediamento dei coloni. Foa osserva come l’evoluzione del sionismo abbia assunto connotati diversi nel tempo: da movimento di emancipazione a progetto identitario di tipo coloniale, fino all’odierna forma “biblica” che identifica la guerra di espansione con il disegno della “Grande Israele”.

Il sionismo, nelle sue origini, viene definito come “un movimento di autodeterminazione nazionale, di radicale modernità, contro la tradizione della diaspora”. Ma l’attuale deriva, denuncia l’autrice, ha portato alla marginalizzazione dell’concept di convivenza e alla radicalizzazione politica. “Se il termine ‘genocidio’ si possa o meno applicare alla situazione di Gaza è come sappiamo cosa controversa”, scrive Foa, “molto meno dal punto di vista giuridico è però il termine di ‘crimine contro l’umanità’”. La storica sottolinea che “le distinzioni verranno dopo, nei processi, che speriamo ci siano, nelle Corti Internazionali”.

Le dichiarazioni dell’autrice

Durante la cerimonia di premiazione, Anna Foa ha dichiarato: “Quello che succede oggi in Medio Oriente è per Israele un vero e proprio suicidio. Un suicidio guidato dal suo governo, contro cui – è vero – molti israeliani lottano con tutte le loro forze, senza tuttavia finora riuscire a fermarlo. E senza nessun aiuto, o quasi, da parte degli ebrei della diaspora”. Il suo libro, ha precisato, è stato “pensato e scritto per i giovani e per tutti coloro che non sanno spiegarsi il perché della tragedia in corso”.

Nel testo si legge anche un ammonimento esplicito: “Come possono gli ebrei del mondo parlare solo di antisemitismo senza guardare a ciò che in questo momento lo fa divampare, la guerra di Gaza?”. Foa invita a non eludere il nodo delle responsabilità politiche e morali, e ribadisce la necessità di riconoscere anche i diritti dei palestinesi.

La classifica finale e i candidati

Oltre all’opera vincitrice, la giuria ha assegnato 20 voti a Corpo, umano (Einaudi) di Vittorio Lingiardi, mentre Geopolitica dell’intelligenza artificiale (Feltrinelli) di Alessandro Aresu ha ottenuto 5 voti. Seguono a pari merito con 4 voti 2100. Come sarà l’Asia, come saremo noi (Mondadori) di Simone PieranniNarrare l’Italia. Dal vertice del mondo al Novecento (Bollati Boringhieri) di Luigi Zoja.

Il Comitato scientifico del premio period composto da dieci membri, tra cui Carlo Felice Casula, Alfonso Celotto, Simonetta Fiori, Paolo Giordano, Francesca Mannocchi e Giovanni Solimine (presidente). Anche loro hanno fatto parte della giuria insieme a esperti del mondo scientifico e giornalistico.

La vincitrice internazionale

Durante la stessa serata, è stato conferito anche il Premio Strega Saggistica Internazionale advert Anne Applebaum, giornalista e saggista statunitense naturalizzata polacca. Applebaum, già Premio Pulitzer nel 2004, ha ricevuto il riconoscimento per Autocrazie. Chi sono i dittatori che vogliono governare il mondo, pubblicato da Mondadori e tradotto da Tullio Cannillo. Il premio internazionale è assegnato direttamente dal Comitato promotore.

Conclusioni

Il Premio Strega Saggistica, alla sua prima edizione, apre una nuova traiettoria nel panorama dei premi letterari italiani, portando la saggistica al centro del dibattito culturale. E, almeno in questo caso, non soltanto come esercizio intellettuale, ma come necessità etica e storica.

author avatar