Torino, 30 maggio 2025 – Con l’annuncio ufficiale dei finalisti si entra nel vivo della XXXVIII edizione del Premio Italo Calvino, uno dei più longevi e autorevoli riconoscimenti dedicati agli autori esordienti della narrativa italiana. Anche quest’anno, il concorso conferma il suo ruolo di osservatorio privilegiato sulla scrittura contemporanea, proponendo una selezione di opere inedite che affrontano i nodi irrisolti del presente con stili e linguaggi originali.

Il Premio, nato a Torino nel 1985 poco dopo la morte dello scrittore che gli dà il nome, si propone da sempre come punto d’incontro tra nuove voci narrative e il mondo editoriale, grazie a una formulation che privilegia il valore letterario e sperimentale dei testi. In questa edizione, il comitato di lettura ha valutato ben 909 manoscritti, un incremento di circa cento unità rispetto al 2024. Di questi, undici sono stati selezionati per essere sottoposti alla valutazione della giuria.

A comporre la giuria di quest’anno sono Sandro Bonvissuto, Antonio Franchini, Daniela Marcheschi, Raffaello Palumbo Mosca e Carmen Pellegrino: scrittori, critici e studiosi che coniugano numerous sensibilità e approcci alla narrativa. Il loro compito sarà decretare il vincitore e attribuire eventuali menzioni speciali.

Gli undici finalisti

Ecco i titoli e gli autori finalisti, con una breve sinossi fornita dal Premio:

  • Hapax di Federico Capitani (Codogno, 1989; vive a Milano)
    Il protagonista, pubblicitario neoliberista, pianifica un atto terroristico per speculazioni di borsa che non si concretizza mai. Il romanzo è una radiografia ironica e malinconica della nuova borghesia digitale.
  • I vinti di Alessandro Ciappa (Napoli, 1975; vive a Roma)
    Un ex editor torna a Napoli e affronta una città in declino speculare alla sua stessa deriva. Il romanzo parla di fallimenti individuali e collettivi, ambientato in una realtà urbana in disfacimento.
  • L’anormale di Francesco Cuoio (Broni, 1991; vive a Milano)
    Un sociopatico in cerca di normalità si muove tra episodi grotteschi nel mondo aziendale contemporaneo, dominato da immagini, prestazioni e tecnologie invasive come ChatGPT e Tinder.
  • Arto fantasma di Ben Eccher (Borgo Valsugana, 1992; vive in Austria)
    Breve memoir sulla perdita della sorella per malattia degenerativa. Un testo toccante che riflette sulla corporeità e l’equilibrio familiare, con una narrazione costruita sull’elenco come stilema.
  • La danza dell’Effimera di Giulia Fogliani (Sassuolo, 1980; vive nella Repubblica di San Marino)
    A Bologna, tre giovani in crisi si muovono in un intreccio che mescola casualità, attrazioni e zoologia comparata. Una figura angelica di librario accompagna la loro transizione verso l’età adulta.
  • Ai gentili non vendere armi di Michele Frisia (Cremona, 1976; vive a Novara)
    Ambientato nel 1938, il romanzo racconta la parabola morale di un armaiolo che perde tutto senza comprenderne la ragione, sullo sfondo dell’Italia che si prepara alle leggi razziali.
  • La gabbia di Flora Giuliano D’Errico (Napoli, 1968; vive a Roma)
    Una donna indaga, a distanza di decenni, sulla morte del fratello neofascista. Un romanzo che intreccia politica e intimità familiare, rivelando le ferite lasciate dagli anni Settanta.
  • L’ipersensibile di Alberto Monte (Palmanova, 1993; vive a Trieste)
    Un monologo esistenziale dai toni metafisici, che riflette sui grandi temi dell’essere e della polarità tra bene e male. Una letteratura dell’inesperienza che si nutre di eredità letterarie.
  • Crack di Andrea Pauletto (Carate Brianza, 1982; vive nella provincia di Como)
    La storia di un corriere notturno, ex tossicodipendente, che affronta la disumanità del lavoro remoto. La tensione cresce tra viaggi solitari e squallide soste, verso un epilogo ineluttabile.
  • Le infinite potenzialità dell’acciuga, in cucina di Massimiliano Racis (Cagliari, 1987)
    In un Sulcis desolato e minerario, si muovono personaggi sconfitti i cui piani falliscono sistematicamente. L’assurdo e l’ironia dominano questa commedia nera sul desiderio frustrato di evasione.
  • Minerva di Raffaela Ulgheri (Sassari, 1980; vive a Milano)
    In un paese del Logudoro, una serie di morti sospette tra uomini di potere dà avvio a un’inchiesta senza esiti. Realismo magico e misteri femminili danno corpo a un racconto sardo dai tratti onirici.

Un premio che legge il presente

«La selezione è stata complessa e dibattuta», ha dichiarato Mario Marchetti, attuale presidente del Premio. «Il Premio Calvino è un sismografo, non un giudice: registra le tensioni del presente narrativo, sceglie tra ciò che emerge». Il lavoro di selezione, affidato al comitato di lettura, ha richiesto mesi di letture e discussioni.

Ogni anno, il Premio rinnova la sua funzione critica e di scoperta, scegliendo testi capaci di raccontare l’oggi e di sperimentare forme nuove. La premiazione si svolgerà giovedì 5 giugno, alle ore 17, presso il Circolo dei lettori di Torino, alla presenza di autori, giurati e membri del direttivo. L’evento sarà trasmesso in diretta streaming sui canali social ufficiali del Premio.

A partire da sabato 31 maggio, sui social e sul sito internet del Premio verranno pubblicati i video di presentazione delle opere finaliste: due al giorno, con letture di brani e interventi degli autori.

Una lunga storia editoriale

Fondato da intellettuali come Norberto Bobbio, Natalia Ginzburg, Cesare Circumstances e Lalla Romano, il Premio Calvino è nato con l’intento di proseguire l’attività di scouting editoriale che Italo Calvino aveva svolto per Einaudi. Dal 1985, ha lanciato autori oggi affermati come Marcello Fois, Francesco Piccolo, Fulvio Ervas, Paolo Di Paolo, Veronica Galletta, Francesca Valente, e molti altri.

Le giurie, che cambiano a ogni edizione, hanno incluso nomi rilevanti della scena culturale italiana: Natalia Ginzburg, Tiziano Scarpa, Carlo Lucarelli, Michela Murgia, Antonio Scurati, Teresa Ciabatti, Davide Orecchio, fino ai membri attuali.

Negli ultimi anni, molte delle opere vincitrici hanno trovato pubblicazione presso case editrici di primo piano: tra i titoli più recenti si ricordano White Individuals Rape Canine di Jacopo Iannuzzi (Einaudi Stile Libero), Macaco di Simone Torino (Einaudi), Lingua madre di Maddalena Fingerle (Italo Svevo), Altro nulla da segnalare di Francesca Valente (Einaudi), solo per citarne alcuni.

Prossimi appuntamenti

L’appuntamento è quindi per il 5 giugno a Torino, in presenza o on-line, per scoprire quale delle undici opere sarà premiata. Nel frattempo, il Premio continua a offrire al pubblico un’anteprima dei testi attraverso i video quotidiani di presentazione. Una finestra importante sulla letteratura italiana che ancora cerca la propria voce tra le righe di un manoscritto inedito.

Per ulteriori informazioni: www.premiocalvino.it.

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