Istella mea di Ciriaco Offeddu
Vi parliamo oggi di Istella mea di Ciriaco Offeddu, che si distingue come un romanzo in cui il realismo magico si intreccia con la profondità della tradizione sarda, dando vita a una narrazione intensa e avvolgente. Pubblicato da Giunti nel 2025, questo libro rappresenta l’esordio letterario di Offeddu e si impone per la sua capacità di raccontare il conflitto tra bene e male attraverso un viaggio che parte dalla Sardegna per giungere fino all’Argentina.
Trama: Un amore che sfida il tempo e l’oscurità
Al centro della narrazione troviamo Rechella, una giovane donna il cui destino si intreccia indissolubilmente con quello di Martino, un ragazzo dotato di un’immaginazione sconfinata e di una capacità quasi soprannaturale di percepire la realtà. Il loro incontro segna l’inizio di un amore puro e intenso, un legame che sembra sfidare le leggi del tempo e dello spazio.
Tuttavia, l’ombra di Jaja, la nonna di Martino, incombe sulla loro felicità. Jaja, una figura enigmatica e potente, incarna la sùrbile, una creatura leggendaria che si nutre dell’energia vitale degli altri. Il suo fascino oscuro e la sua natura ambigua esercitano un’attrazione irresistibile su Rechella, che si trova a dover affrontare un conflitto interiore lacerante.
Il romanzo si dipana attraverso un susseguirsi di eventi che conducono i protagonisti dalla Sardegna all’Argentina, un viaggio che diventa metafora della ricerca di identità e della lotta contro le forze oscure che minacciano di sopraffarli. Rechella, determinata a salvare “Istella”, la “stella” perduta della sua vita, si trova a dover affrontare il male incarnato da Jaja, in un confronto epico tra due modelli di femminilità: la sùrbile, simbolo di distruzione e annientamento, e la donna innamorata, simbolo di speranza e resilienza.
Un’opera che incanta e fa riflettere
Ciriaco Offeddu dimostra una straordinaria capacità di creare un’atmosfera magica e suggestiva, in cui il confine tra realtà e finzione si dissolve. La sua scrittura è un intreccio sapiente di realismo magico e introspezione psicologica, capace di trasportare il lettore in un mondo in cui il mito si fonde con la quotidianità.
Il romanzo esplora temi universali come l’amore, la perdita, l’emigrazione e la ricerca di identità, attraverso personaggi che incarnano archetipi senza tempo. La figura di Jaja, con il suo fascino oscuro e la sua natura ambigua, rappresenta il lato oscuro dell’animo umano, la tentazione di cedere al male e di lasciarsi sopraffare dalle passioni distruttive. Rechella, al contrario, incarna la forza della speranza, la capacità di resistere alle avversità e di lottare per ciò in cui si crede.
La narrazione di Offeddu è un susseguirsi di immagini potenti e simbolismi suggestivi, che rendono la Sardegna un personaggio a sé stante, con la sua storia millenaria e i suoi paesaggi mozzafiato. Il lettore è immerso in un’atmosfera onirica, in cui il confine tra sogno e realtà è labile, e in cui ogni dettaglio assume un significato profondo.
Premio Strega 2025
Istella mea è stato proposto da Giuseppe Conte al Premio Strega 2025 con la seguente motivazione:
«È un romanzo ambientato in una Sardegna rurale, brulicante di vita e di mistero, e in una Argentina tormentata dalla dittatura e patria di malinconici migranti. Due grandi personaggi femminili animano il romanzo, Jaja e Rechella, incarnazione delle due opposte polarità del femminile, una cupa e manipolatoria, l’altra generosa e solare. Ciriaco Offeddu ci offre un romanzo vasto, generoso, lontano dalle tonalità della autofiction e capace di scavare nel substrato ancestrale delle umane vicende. La “surbile” al centro del romanzo più che una rappresentazione tratta dal folklore sardo è una vampira metafisica, vicino alle determine femminili più grandi del teatro greco. Lo scontro lungo una intera vita delle protagoniste ci pone di fronte a domande capitali ed eterne. Esiste un fato che ci determina o siamo liberi di costruire il nostro destino? Esiste un amore tanto grande da farsi “stella” che ci guidi lungo il cammino?»
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