Novità editoriali Voland per il mese di marzo 2025
La casa editrice Voland si appresta a un marzo di grande intensità, portando in libreria due opere che, pur nella loro diversità, dialogano sul filo delle emozioni e della riflessione sociale: Maqluba. Amore capovolto di Sari Bashi e Il mio ’69 di David Trueba.
Maqluba. Amore capovolto: un amore che sfida il conflitto
Dal 7 marzo, la collana Amazzoni accoglie Maqluba. Amore capovolto di Sari Bashi, un romanzo autobiografico che è un vero e proprio pugno nello stomaco. Sari, avvocata israelo-americana impegnata nella difesa dei diritti umani, e Osama, professore universitario palestinese, si innamorano sullo sfondo del conflitto israelo-palestinese. La loro storia è un susseguirsi di tentativi, di avvicinamenti e allontanamenti, di speranze e disillusioni, come la maqluba, il piatto arabo che dà il titolo al libro, che viene capovolto a wonderful cottura.
La scrittura di Bashi è cruda e sincera, capace di restituire la complessità di un amore che si scontra con la realtà della guerra e dell’occupazione. La sua voce, insieme a quella di Osama, si fa portavoce di un’umanità che resiste, che non si arrende alla violenza e all’odio. “Voglio la mia geografia e la mia storia. Voglio i miei sogni. Non voglio sognare soldati. Voglio la libertà di volere“, scrive Bashi, in un grido di dolore e di speranza che risuona nel cuore del lettore.
Il mio ’69: un viaggio nella formazione di David Trueba
Il 28 marzo, la collana Intrecci presenta Il mio ’69 di David Trueba, un’opera che raccoglie tre scritti autobiografici dell’autore spagnolo. Un viaggio nella memoria, un’esplorazione della formazione affettiva e professionale di Trueba, che si intreccia con la storia di un’epoca di grandi cambiamenti.
Il mio ’69, inedito in Spagna, e Guadagnarsi da vivere rievocano l’infanzia e l’adolescenza di Trueba, gli anni della scoperta del mondo, della passione per il cinema e la scrittura, della ribellione contro le convenzioni. “La nostra unica pretesa period fallire perché il fallimento in un mondo di persone tristi e pacate period segnale di allegria e insubordinazione“, scrive Trueba, in una dichiarazione d’intenti che riassume lo spirito di un’intera generazione.
La tirannia senza tiranni, l’ultimo testo del libro, è una riflessione sulla società contemporanea, sempre più individualista e distante dall’interesse collettivo. Trueba ci invita a interrogarci sul nostro ruolo nel mondo, a riscoprire il valore della solidarietà e dell’impegno civile.
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